yoruba > YORUBA PROJECT > La nostra STORIA

YORUBA::diffusione arte contemporanea è un’associazione no-profit che dal 2005  si è occupa della progettazione e diffusione di eventi espositivi con particolare attenzione verso l’opera di artisti emergenti.

 

Nata da un’idea di M. Letizia Paiato e Federica Zabarri Yoruba oggi mette a disposizione della collettività la propria esperienza, sostenendo anche progetti di altri enti ed associazioni.

 

.………….

 

DAL 2005

Rievocando nel nome di un’antica etnia nigeriana le prime testimonianze di un’arte al femminile, Yoruba si propone come tramite tra varie forme d’arte, medium estetico capace di convogliare le potenzialità di artisti provenienti da ambiti differenti, all’interno di percorsi creativi condivisi.

.

Nei primi anni di attività, il gruppo si pone all’attenzione del pubblico per lo sviluppo di originali Itinerari d’arte caratterizzati dalla ridefinizione degli spazi d’azione artistica.  Lounge bar, palestre, studentati e bad&breakfast, diventano le location dove arte contemporanea, performance, moda, musica e letteratura s’incontrano, originando un mix inconsueto e frizzante per Ferrara e il ritmo sospeso della sua vita. La vocazione sperimentale di Yoruba trova in seguito, una sua naturale strutturazione nella costante collaborazione con il GAI – ufficio giovani artisti italiani, promuovendo e sostenendo l’opera di artisti emergenti attraverso la progettazione di mostre, dibattiti, conferenze e incontri. Al contempo, è nel concepire idee e azioni curatoriali, irriverenti e provocatorie, che Yoruba apre continuamente delle finestre di riflessione sulla forza della comunicazione e sul sistema dell’arte. Sono diventati casi mediatici Progetto 200UNF(O)UNDED. Il primo, realizzato nel 2010 nel contesto di GEMINE MUSE, nell’invenzione della costruzione di 50 alloggi di edilizia altamente tecnologica sotto la cittadina Biblioteca Ariostea destinati a soli 200 cittadini in previsione della fine del mondo e con un investimento di 13 milioni di € da parte dell’amministrazione, scatena forti polemiche sui quotidiani, costringendo l’associazione a dichiarare pubblicamente la finalità artistica del progetto. Il secondo, datato 2011, porta invece Yoruba ad affrontare il tema del taglio dei finanziamenti pubblici al settore cultura, ideando un evento espositivo senza le opere.  Giocando con l’arte in modo ironico e pungente, a Casa Ariosto sono virtualmente trasportate le opere di grandi nomi dell’arte contemporanea come Marina Abramovic, Louise Bourgeois, John Cage, Maurizio Cattelan, Gino De Dominicis, e molti altri, raccontate da un pool di docenti universitari e curatori nazionali.
.
Nel 2009 Yoruba vince la II edizione del “Concorso per giovani curatori e critici d’arte A cura di…”, promosso e realizzato dal GA/ER Emilia-Romagna. Nel 2014 riceve una menzione speciale l’opera Il gesso come la farina di Giulia Bonora, presentata da Yoruba nell’ambito di Setup Contemporary ArtFair, mentre nel 2015, sempre nel contesto della stessa manifestazione, l’associazione si aggiudica un’altra menzione speciale per il miglior progetto curatoriale, ponendosi in modo frontale all’attenzione della stampa con il progetto 28MQ.FAI SPAZIO AL TUO STILE giudicato da «Artribune» fra i 3 migliori stand della fiera con la seguente motivazione: «Divertente ed esuberante lo spazio della no-profit ferrarese. Lo stand si trasforma in una simil Ikea con tanto di mobili in vendita, cartellini, brand e addirittura taccuino e matitina per scegliersi gli artisti. La riflessione su arte e mercato non è nuova, ma qui è svolta in maniera simpatica e coerente con la tipologia di fiera».

.

Yoruba è stata il production coordinator di Quello che doveva accadere – INVENTARIUM, il video della performance di Giovanni Gaggia svoltasi il 9 giugno 2017 al Porto Antico di Ancona sul tema della strage di Ustica. Fra le mostre organizzate da  Yoruba, si ricorda: WHAT IS THE STORY? L’ARTE CONTEMPORANEA E’ UNA FAVOLA del 2013, allestita fra le sale della Palazzina Marfisa D’Este di Ferrara, con le opere di Giulia Bonora, Eva Frapiccini, Federico Lanaro, Roberto Pugliese e The Bounty Killart, dialoganti alle collezioni museali. Nel 2014 Altri ViaggiPaolo Bini mostra l’originale lavoro  pittorico su strisce di carta gommata dell’artista campano,  vincitore nel 2016 del 17° Premio Cairo.

.
.